Per fare davvero la differenza nell’ambito della ristorazione, si sa, non basta più garantire ai nostri clienti i piatti migliori ma è necessario un passo in più. Per rimanere nel cuore e nella mente delle persone, un’ottima pizza è ancora indispensabile ma non più sufficiente. Proprio per questo, il Neuromarketing (scienza che fonde il sapere di neuroscienze e marketing), è diventato fondamentale nell’ambito della ristorazione, permettendo di conoscere più a fondo le emozioni e le risposte neuronali dei clienti.
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Neuromarketing per ristoranti: Come arredare un ristorante o una pizzeria
Diversi studi hanno dimostrato che gli stessi cibi, cucinati con le medesime materie prime e dalle mani dello stesso chef, vengono percepiti diversamente in base all’arredamento del locale.
Percepire diversamente un piatto mangiato in un ristorante vuol dire avere un ricordo differente dello stesso, percepire la sua qualità come più o meno raffinata e, soprattutto, essere ben disposti a pagare una quantità maggiore o minore di euro per quella stessa pietanza.
Ecco perché, a parità di bontà dei piatti, dobbiamo dare la giusta attenzione ad altri elementi che non riguardano in senso stresso la nostra cucina ma che la influenzano senza che noi possiamo accorgercene.
Ecco perché è fondamentale arredare il ristorante o pizzeria seguendo alcune regole del neuromarketing. Ovviamente non esiste una bacchetta magica che può mostrare l’arredamento perfetto per tutti, anzi, la forza sta nel capire come differenziarsi dagli altri e riuscire a parlare direttamente al cuore dei nostri clienti.
Detto questo, sarà chiaro che ogni locale dovrà prima aver ben chiaro il suo target e solo dopo potrà capire quali sono i colori, gli accostamenti e le scelte migliori.
Ci sono, però, alcuni “punti fermi” del nostro cervello, alcune reazioni a diversi stimoli, che si mantengono stabili poiché derivano da esperienze ancestrali che si sono radicate nel cervello degli uomini e si sono evolute insieme a noi.
Il Neuromarketing per ristoranti ha la capacità di svelarci queste regole e, poi, ogni brand avrà il compito di capire come declinarle al meglio per arredare i propri ristoranti o pizzerie e renderli unici.
Fatte le giuste premesse vediamo come arredare il ristorante o pizzeria secondo le regole del Neuromarketing.
3 regole di Neuromarketing per arredare una pizzeria
1. Neuromarketing per ristoranti: “Più lo conosco, più lo riconosco”.
Questa è una delle regole più basilari del nostro cervello ma, allo stesso tempo, una delle più dirette e facilmente applicabili. Vi capita mai conoscere per la prima volta qualcuno della vostra città e pensare: “caspita, abitavamo così vicini e non ci siamo mai visti!” Magicamente, da quel giorno le volte in cui vi incrocerete per strada saranno più frequenti.
Oppure, un amico vi racconta di una pubblicità televisiva che lo ha colpito e voi siete certi di non averla mai vista, poi tornate a casa e quella pubblicità vi appare in tv molto più spesso.
Dov’è il trucco?
È proprio nel funzionamento del nostro cervello. Infatti questa regola del neuromarketing per ristoranti ci dimostra che quando non siamo a conoscenza di qualcosa o di qualcuno non è presente uno schema mentale dedicato nel nostro cervello e, per questo, riconoscerlo nella miriade di tutti gli altri stimoli con cui veniamo a contatto è quasi impossibile.
Una volta che questo schema mentale viene creato per la prima volta, però, riconoscerlo sarà molto più facile e ci sembrerà che il numero di volte in cui lo vediamo aumenta esponenzialmente.
Eppure non è così, semplicemente ora riusciamo a notarlo e prima no.
La domanda fondamentale ora è una sola: come posso sfruttare questo “inganno mentale” a favore dell’experience all’ interno del ristorante o pizzeria?
Ecco alcuni trucchi semplici da testare, provate e poi nei commenti fatemi sapere com’è andata:
1.1 Se il tuo menù offre pizza, carne e panini ma vuoi che i clienti scelgano la pizza ti basterà arredare il locale a in modo che la pizza sia il cibo predominante.Questo è fattibile con dei pannelli fotografici raffiguranti pizza, creando il menu a forma di pizza, sottobicchieri a forma di pizza e così via. Facendo in questo modo, il cervello dei tuoi clienti è maggiormente predisposto a riconoscere molto più velocemente la pizza nel menu, tutte le altre proposte saranno in un certo senso “oscurate”, in questo modo le probabilità che la clientela scelga la pizza aumenteranno.
Ovviamente il Neuromarketing per ristoranti non è la panacea di tutti i mali, ma funziona meglio se utilizzato in un contesto già ben organizzato e funzionale. Devi anche sapere che i gusti delle persone hanno sempre la precedenza su qualsiasi tipo di iniziativa comunicativa ma, facendo attenzione a questi dettagli, puoi aumentare la probabilità che, chi è indeciso tra due pietanze, scelga quella che ritieni più vantaggiosa.
1.2 I pannelli fotografici nei ristoranti o pizzerie possono essere facilmente cambiati o spostati e questa può essere un’arma vincente su cui puntare.
Ad esempio, se vuoi puntare sulla pizza nei weekend e sulla carne nei giorni feriali, potresti provare a cambiare alcuni elementi periodicamente e valutare le risposte in base alle scelte dei clienti.
1.3 Se il vostro ristorante è diviso in “cena” e “dopocena” oppure in “aperitivo” e “cena” dovreste provare a differenziare gli arredamenti per predisporre l’inconscio dei clienti a notare molto più rapidamente la parte del menù a cui è interessato.
Questo creerà in loro meno sforzo cognitivo e regalerà una food experience più piacevole all’interno del nostro locale.
2. Neuromarketing per ristoranti: “Ci attrae ciò che ci è simile”
Pensate che ci sono delle aree del cervello deputate esclusivamente a riconoscere volti umani e altre ancora a provare ciò che comunemente chiamiamo “empatia”.
La base scientifica dell’empatia risiede nei “neuroni specchio”, dei neuroni scoperti da scienziati italiani che si attivano quando vediamo altre persone compiere un’azione o vivere un’emozione.
Se guardiamo in tv un ragazzo che corre si attiveranno in noi i neuroni deputati al movimento perché il nostro cervello si prepara a compiere l’azione che sta guardando.
Allo stesso modo, se vediamo una persona provare dolore o essere molto felice, si attiveranno in noi i neuroni deputati a provare dolore o gioia.
Come può aiutarci questo nell’arredamento del ristorante o pizzeria?
Invece di scegliere delle immagini raffiguranti pizza o pasta, prediligete immagini di persone felici che mangiano quella pizza o quella pasta!
In questo modo il cervello dei clienti sarà doppiamente attratto da quelle foto del ristorante; sia perché reputerà la persona raffigurata come simile a lui e sia perché, vedendolo felice della sua bella pizza, si attiveranno i neuroni specchio che renderanno più felici anche lui.
Per entrambi questi elementi si creerà un desiderio di provare la stessa felicità che sta vivendo la persona raffigurata in foto e, indovina un po’, qual è il motivo della sua felicità?
Proprio quella pizza o pasta deliziosa che potranno scegliere nel tuo menù!
Attenzione però, creare queste aspettative può sia aumentare in modo esponenziale il sentimento di appagamento che proveranno quando mangeranno la pizza, ma anche un sentimento di dispiacere dovuto alla possibile rottura di quell’aspettativa.
In poche parole, il neuromarketing per ristoranti ci suggerisce come invogliare le persone a mangiare qualcosa ma poi sta a noi mantenere le aspettative e le promesse fatte.
Ricordate che creare un’aspettativa può far percepire come ancor più buona una pizza deliziosa, ma come ancor più deludente una pizza di scarsa qualità.
Per ammaliare ancora di più con l’arredamento del ristorante dovremmo fotografare clienti reali, potrebbe essere un’ottima idea quella di organizzare uno shooting con i tuoi clienti fidelizzati e creare i pannelli decorativi con le loro foto.
Un plus d’eccezione sarebbe quello di fotografare dei bambini che mangiano le proposte del tuo menu, poiché il nostro cervello reputa il viso di un bambino come un qualcosa di speciale e meraviglioso. Pensate che c’è un’area specifica del cervello dedicata solo al riconoscimento del volto di bambini e guardarli stimola nel corpo umano la produzione degli ormoni del benessere.
3. Neuromarketing per ristoranti: Le luci devono mostrare il percorso
Ancora troppo spesso, quando si parla di arredamento di un ristornate o pizzeria si pensa solo alle decorazioni delle pareti, ai colori o ai materiali. Il Neuromarketing per ristornati, invece, ci insegna che l’illuminazione è una parte fondamentale dell’arredamento dato che influenza il tempo di permanenza e il senso di sazietà dei clienti.
Saper come illuminare il tuo ristorante può garantirti dei vantaggi inimmaginabili sia a te che ai tuoi clienti. La luce può differenziarsi sia per intensità (più accecante o più soffusa) che per temperatura (calda o fredda).
Gli estremi – una luce del tutto calda o del tutto fredda – non sono mai consigliati ma per il resto delle sfumature ci sono degli accorgimenti da tenere a mente:
3.1 Se si vuole aumentare il tempo di permanenza dei clienti nel ristorante è consigliabile illuminare il tavolo con una luce calda e soffusa. Se, invece, vogliamo puntare al ricambio veloce dei clienti dovremmo scegliere una luce leggermente più fredda.
3.2 Una luce più intensa è preferibile all’entrata del locale perché spingerà le persone a rimanere lì in attesa dello staff e a non girovagare tra i tavoli in sala. Stessa cosa sarebbe opportuna vicino la toilette, in questo modo il bagno sarà riconoscibile a colpo d’occhio e il nostro staff dovrà rispondere meno volte alla fatidica domanda: “scusi dov’è il bagno?”
3.3 Un mix tra luci calde e fredde è possibile ma con alcune attenzioni: è vietato passare da un estremo all’altro della temperatura ma bisogna muoversi con cautela sulla linea che va dalla luce calda a quella fredda. Una luce leggermente più calda è consigliata al tavolo, con lampade da tavolo e a sospensione, una luce leggermente più fredda, invece, è consigliata all’entrata, vicino la toilette e in corrispondenza di vetrine food o aree particolari del locale che vogliamo rendere riconoscibili a colpo d’occhio.
Entrare nell’ottica di proporre un’offerta ristorativa tenendo conto delle regole del neuromarketing per ristoranti è fondamentale per fare davvero la differenza ed emergere dal mare della concorrenza.
Ad ognuno di noi piace essere sollecitato, non solo il senso del gusto, ma tutti i 5 sensi dei nostri clienti. L’esperienza che i clienti ricordano una volta andati via dal ristorante, è data solo in piccola parte da ciò che hanno mangiato, ma molto più da ciò che hanno vissuto all’interno del locale (food experience).
Questi sono solo alcuni consigli per arredare un ristorante o pizzeria secondo le regole del Neuromarketing ma se volete approfondire il tema e scoprire tanti consigli pratici per appagare tutti i sensi dei vostri clienti puoi richiedere una consulenza gratuita per il tuo ristorante.
Nel caso in cui desiderassi approfondire questo argomento ti consiglio di seguire il video corso Neuromarketing dei 5 Sensi per Ristoranti, tenuto dalla coach Silvia Cacciotti.
Grazie a Silvia Cacciotti per averci fornito molte delle informazioni che trovate in questo articolo.


Riccardo Binaco è formatore e consulente di digital food marketing, oltre a tenere diversi corsi di formazione, aiuta ristoratori e operatori Food and Beverage ad acquisire e fidelizzare clienti. Nel 2007 ha fondato Digital Web Italia (Dweb), agenzia di sviluppo siti web professionali, campagne SEO, Google e Social Ads.